mercoledì 30 luglio 2014

La coltivazione della patata in Italia cominciò da Frossasco


Giovanni Vincenzo Virginio, avvocato classe 1752, insigne filosofo e valente agronomo, rimase colpito dalle profonde carenza alimentari a cui era soggetta la povera gente durante le guerre e le carestie che flagellavano il Piemonte alla fine del XVIII secolo.
Convinto delle qualità nutritive della patata, si occupò attivamente della sia diffusione nella regione, arrivando addirittura a scriverne un trattato: "Trattato della coltivazione delle patate o sia pomi di terra volgarmente detti tartiffle, dato alla luce dall'avvocato Vincenzo Virginio, socio ordinario della Reale Società agraria di Torino e di altre Accademie, dedicato agli accurati agricoltori del Piemonte" che venne pubblicato a Torino nel 1799.
In questa immagine è riprodotta la foto del registro delle valbe conservato presso la Biblioteca Civica Alliaudi di Pinerolo e rappresenta il primo appezzamento coltivato a patata destinato all'alimentazione delle persone. L'appezzamento si trova in località Bisognette, nell'attuale comune di Frossasco, frazione di Pascaretto.
L'avvocato Virginio consumò tutte le sue ricchezze riducendosi in precarie condizioni economiche ma era convito della propria causa. Egli morì nel 1830 ma la sua eredità è ancora viva oggi sulle tavole di tutta l'Italia.

(Fonte Museo del gusto)

Nessun commento:

Posta un commento