venerdì 24 luglio 2015

Intervista a Andrea Mameli sulla Sagra degli Abbà


Pubblichiamo qui di seguito la bella intervista pubblicata dal giornale locale "Vita diocesana pinerolese"

Frossasco. Da venerdì 31 luglio a martedì 4 agosto il ricco programma della festa patronale

Novità e tradizione alla Sagra degli Abbà

Andrea Mameli è il presidente della Pro Loco di Frossasco. Tra gli appuntamenti principali nella programmazione annuale c’è la Sagra degli Abbà. Questa nasce da un’antica tradizione che anima la Val Noce: Andrea ci ha raccontato di che cosa si tratta.

Ci sono novità nei confronti delle precedenti edizioni?
“Sagra” che vince non si cambia! L’edizione dell’anno scorso è andata molto bene nonostante il pessimo meteo: ha piovuto in pratica tutti i giorni! Per questo motivo il programma riprende grosso modo quello degli anni passati anche se qualche cambiamento ci piace sempre inserirlo. Tornano, dopo un po’ di anni, i giochi dei borghi alla sera. Giovedì 30 luglio alle ore 21:30 in piazza St. Jean de Moirans ci sarà l’epilogo finale del torneo che vede in vera competizione i quattro borghi di Castello, Madonnina, San Donato e San Bernardino. Le tifoserie sfileranno sui carri allestiti per l’occasione e una serie di sfide vedranno protagonisti le quattro squadre capitanate dagli Abbà per l’assegnazione del palio del leone nero, simbolo di Frossasco. Il borgo vincitore sfilerà domenica con il nuovo stendardo, appena restaurato da Manuela Cauduro.
Un’altra novità è la serata dedicata agli gnocchi di patate. Sarà possibile degustare un piatto tris scegliendo tra i vari sughi che verranno preparati. Con questa serata ci si collega alla prima coltivazione della patata in Italia, che sembra sia avvenuta proprio a Frossasco, nella frazione di Bisognette ad opera dell’avvocato Giovanni Vincenzo Virginio negli ultimi anni del 1700. Ecco perché anche i rinomati Abbhamburger, ormai immancabili, sono farciti con delle patate chips… Rigorosamente coltivate a Frossasco.
Ci sono poi altre novità come il fritto di pesce venerdì 31 luglio, il raduno di auto tuning sabato 1 agosto o il concerto degli Oronero domenica 2: per la prima volta una tribute band alla sagra degli Abbà. Quest’anno tornano anche le danze occitane con le musiche dei Daù che faranno ballare fino a tarda notte nella splendida cornice medioevale del centro storico.
Ma la caratteristica particolare di quest’anno è senz’altro il festeggiamento del gemellaggio con la città argentina di Piamonte con la quale 25 anni fa siglammo un patto di fratellanza. Una rappresentanza sudamericana sarà presente ai festeggiamenti e ci sarà anche un collegamento in video conferenza per salutare gli amici rimasti oltreoceano.

La sagra degli Abbà è differente dalle altre sagre già solo per il nome: non è infatti citato un cibo (tipo sagra della porchetta, del peperone, della patata, eccetera). In cosa si distingue dalle altre sagre?
La Sagra degli Abbà affonda le sue radici nel XIV secolo, non sarebbe giusto snaturare le sue fondamenta storico culturali per uno scopo commerciale. Gli eventi gastronomici sono fondamentali per creare un clima di festa e convivialità e per far fronte alle spese, ma il centro dei festeggiamenti per noi resta la domenica con la consegna delle chiavi del paese agli Abbà e il corteo storico. Ecco perché la nostra sagra è detta “degli Abbà”: nei giorni della festa sono loro i “Signori” del paese e a loro sono affidati i festeggiamenti, proprio come nel 1300

Nel passato quindi chi erano gli Abbà?
Nel 1368 Amedeo VI di Savoia, dopo aver liberato Frossasco dall’attacco dei d’Acaja, lasciò dei doni e incaricò i capifamiglia, gli Abbà, di ricordare quel giorno. Dal primo dopoguerra ad oggi la Sagra degli Abbà continua ogni anno. Fino agli anni ottanta gli Abbà erano due, scelti tra i capifamiglia residenti a Frossasco, sposati e con almeno due figli. Negli anni ottanta gli Abbà diventano quattro e abbinati ai neonati borghi che scaturiscono dalla divisione del paese con il cardo maximus e il decumanus maximus (chi è stato all’Expo sa di cosa stiamo parlando!). Ogni anno, al pranzo degli Abbà, vengono eletti due nuovi Abbà che saranno in carica per due anni.

Chi sono i quattro Abbà di quest’anno?
Gli Abbà di quest’anno sono Alessio Debeuz per San Bernardino, Luca Viotti per Castello e i nuovi eletti Paolo Nuccio per San Donato e Paolo Bianciotto per Madonnina

Quali sono gli enti coinvolti?
Nell’organizzazione è coinvolta in primis l’amministrazione comunale che contribuisce con un finanziamento che quest’anno è stato ridotto di 2000 euro portandolo a 8000 a fronte di una spesa di circa 30000 euro. In crescita invece è il numero di volontari e delle associazioni del territorio che ci affiancano nel lavoro. Sono circa 60 i volontari che partecipano attivamente ma sono convinto che tante altre persone nel loro piccolo ci sostengono anche con piccoli gesti… Un’altra collaborazione significativa ci viene da diversi commercianti del paese, sempre pronti a tendere una mano per la buona riuscita della festa.

Quali le aspettative, i punti di forza, le difficoltà organizzative?
Non vorrei essere noioso nel dire che la difficoltà maggiore è far tornare i conti, ma effettivamente è così. La spending review impostaci dall’amministrazione cozza con il continuo aumento dei costi da sostenere per portare avanti una manifestazione come la Sagra degli Abbà. Di certo in questo periodo non si può far leva sui partecipanti, infatti i nostri prezzi sono rimasti gli stessi dell’anno passato: resta quindi facile proporre la consueta immagine della coperta troppo corta.
Non per questo le aspettative sono in calo, anzi ci dobbiamo credere ancora di più. Possiamo ancora migliorare. Sicuramente un nostro punto di forza è il pubblico, l’anno scorso abbiamo avuto più di 4000 presenze. Anche la qualità degli eventi proposti è un vero punto di forza. Nella preparazione delle cene c’è una ricerca attenta nella scelta dei prodotti e anche la preparazione è condotta per il raggiungimento di un risultato più che soddisfacente per le papille gustative. Gli artisti che partecipano agli spettacoli sono scelti in maniera attenta e anche le cose più semplici, grazie alla cura del dettaglio, sono rese eccezionali: andate a visitare il nostro banco dei vini e ne avrete una prova. Quest’anno è entrato in carica un nuovo direttivo con forze nuove e nuove competenze anche questo sono convinto che sia un punto di forza non indifferente.

Con quali proposte la Sagra si rivolge al mondo dei giovani?
Per i giovani abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo. In primis sono coinvolti come protagonisti nel torneo dei borghi e poi sabato 1 agosto saranno pronti a schiumarsi a ritmo di musica dance.

Quali sono gli appuntamenti a cui consiglieresti fortemente di non mancare?
Abbiamo già parlato delle novità che chiaramente vi invito a scoprire, ma ci sono delle cose che abbiamo ripetuto tali e quali proprio per il loro successo. Quindi vi direi di non perdervi la paella di domenica 2 agosto a cura dei paellari di Meano e il concerto degli Exes di martedì 4: da Udine una delle migliori cover band d’Italia! L’anno scorso son piaciuti talmente tanto che ho dovuto rivedere l’idea di cambiare band ogni anno. Per chi non le avesse ancora provate, è d’obbligo l’assaggio delle costine alla frossaschese.

E quale sarebbe la loro caratteristica?
Non posso svelarvi tutti i segreti della nostra sagra! Posso però dirvi che la fase più importante è la cottura: la carne, dopo essere stata adeguatamente preparata, viene appesa ad una speciale fornetta e cotta per induzione di calore, senza venire a contatto con fiamme, brace e fumo. Vengono cotte per oltre due ore e la posizione verticale ne fa scivolare via il grasso disciolto: il risultato vi lascerà stupiti.

Tra gli eventi tradizionali c’è la corsa della “lesera”: di cosa si tratta?
La lesera estiva è la versione su ruote della corsa sulle lese: slittini usati per scivolare sul ghiaccio. Da tempo, a causa del clima, non si riesce più ad organizzare la versione invernale cosi abbiamo montato le ruote sotto le slitte. La caratteristica discesa di svolge formando dei gruppi detti “Concate” con 3 slittini e cinque persone per la formazione classica ma i più bizzarri osano anche molto di più…


Manuel Marras

Scoprite il programma completo sul sito www.prolocodifrossasco.it


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